martedì 26 aprile 2011

E CHI SI FERMA ADESSO?

Perchè fermarsi ad un solo tipo di biscotti? Si, ci ho preso gusto, lo ammetto! è un altro tipo di biscotti cheho fatto per l'abbinamento ad una degustazione dell'AIS.
Questa ricetta l'ho trovata da Lory, la sua la trovate qui, e non ho modificato niente, l'ho eseguita esattamente come dice lei, anche perchè avevo una meravigliosa farina fine di mais otto file del Mulino Marino da finire prima che il caldo ci travolga.
Il risultato lo vedete in foto, non so se la forma sia quella tradizionale, ma il gusto è eccezionale, quindi sono davvero soddisfatto del risultato.

INGREDIENTI

300 g farina di mais (8 file di Langa se possibile)
200 g farina 00
250 g burro freddo
2 uova
200 g zucchero
aroma a piacere (per me vaniglia)
un pizzicone di sale

Mescolare tutti gli ingredienti nella planetaria e far riposare la pasta mezz'ora in frigo.
Stendere con il mattarello l'impasto tagliando dei rettangoli, rigarli sulla parte superiore con i rebbi di una forchetta e metterli in una teglia coperta di carta forno.
Infornare in forno già caldo a 180° per 20 minuti circa.
Sfornare e far raffreddare bene prima di mangiarle....se ce la fate!

lunedì 18 aprile 2011

ESSE DI RAVEO

...ovvero i miei primi biscotti su questo blog.
Ero alla ricerca di biscotti da abbinare al Ramandolo e parlando con un po' di produttori al Vinitaly ho ricevuto da tutti la stessa risposta e cioè la "Esse di Raveo".
Da una ricerca su internet, l'unica ricetta che ho trovato è quella che ho utilizzato ed è riportata su tutti i siti esattamente allo stesso modo, quindi non posso attribuirle una paternità certa.
L'unica cosa che ho modificato è l'utilizzo del burro freddo (la ricetta lo riporta fuso) che secondo me è meglio essendo praticamente una frolla lievitata.

INGREDIENTI

500 g farina 00
250 g burro
250 g zucchero
2 uova
1 tuorlo
1 bustina di lievito per dolci
vaniglia
un pizzico di sale

Mescolare tutti gli ingredienti nella planetaria e mettere l'impasto a riposare per mezz'ora.
Sulla spianatoia fare dei rotolini di 2 cm di diametro lunghi 10 com circa e dare una piega a S. Appiattire leggermente e mettere su una placca imburrata o su carta forno.
Cuocere a 180° per 20 minuti circa fino a che non siano ben dorati.

lunedì 11 aprile 2011

...E QUESTO PIATTO COME LO CHIAMO?

Inizialmente, quandio il piatto iniziava a navigare nei miei pensieri, lo volevo chiamare "farinata molecolare" e le aspettative erano alte. Poi finalmente l'ho realizzato e a dire il vero non mi ha soddisfatto come pensavo e anche la foto mostra la mia delusione (è terribile...). Ve lo mostro comunque lo stesso perchè è il mio primo, maldestro tentativo di realizzare un piatto con tecniche "molecolari" e faccio quindi la parte del "padre orgoglioso" dei suoi piatti.

INGREDIENTI

100 g Ceci lessati
acqua
3 g metilcellulosa (METIL delle Texturas)
rosmarino
sale
pepe
olio extra vergine di oliva

Sciogliere la metilcellulosa in 100 ml di acqua e lasciare riposare per 24 ore in friorifero. Mettere il rosmarino in acqua e lasciare da parte. Porre sul fuoco una pentola con acqua salata e portare a bollore. Quando bolle abbassare la fiamma in modo che resti molto calda ma non bolla (circa 95°). Togliere il rosmarino dall'acqua, aggiungere un cucchiaino di lecitina di soia e frullare con il minipimer (tenendolo in superficie) fino ad ottenere una schiuma che va lasciata stabilizzare per 5 minuti. Mescolare i ceci con la metilcellulosa, farne delle quenelle con due cucchiai e farle scivolare nell'acqua calda. Lasciare cuocere 2/3 minuti, scolare e impiattare. Aggiungere la schiuma, anzi l'aria, al rosmarino, versare un filo di olio sui ceci, un giro di pepe e servire.

lunedì 4 aprile 2011

BUONO E VELOCE VANNO D'ACCORDO?

Ho letto di un contest su Il Pomodoro Rosso che mi è piaciuto molto per via della scarsità di ingredienti disponibili (le sfide difficili mi piacciono parecchio...) ma soprattutto perchè mi ha ricordato di quali "mostruosità" si mangino quando si è studenti, vuoi per mancanza di tempo per cucinare, vuoi per mancanza di capacità di base, vuoi perchè il cibo è l'ultimo dei tuoi pensieri.
Da studente io ho mangiato le peggio cose, sia che le cucinassi io, sia che le consumassi a casa di amici. Tra le peggiori in assoluto ricordo un pandorino (quello di Verona, in formato merendina) farcito con del prosciutto crudo: per quanto possa essere interessante provare a creare dei contrasti nei piatti (o presunti tali) questo è la cosa peggiore che un essere umano possa ingurgitare. Giuro!
Vorrei fare un'osservazione: la ricetta dello studente vero (e fuori sede) secondo me dovrebbe contenere anche uno o due alimenti scaduti, perchè andando a rovistare nelle loro dispense e frigoriferi sicuramente qualcosa salta fuori e nessuno sarà disposto a buttare via cose che fino a qualche mese prima erano perfettamente commestibili.
Con questa ricetta partecipo quindi al contest di Cleare.


Ingredienti per 2 persone

160 g di Mafalde Corte Garofalo n° 79
120 g di mozzarella
160 g peperone
8 filetti di acciughe salate
olio extra vergine di oliva
aglio
sale

Mettere l'acqua sul fuoco.
Tagliare il peperone e la mozzarella a dadini, se le acciughe sono salate, lavarle e metterle da parte. Salare l'acqua che nel frattempo ha iniziato a bollire e buttare la pasta. In una padella mettere due cucchiai di olio e l'aglio, appena l'aglio comincia a friggere mettere il peperone e farlo cuocere a fuoco vivo. Aggiungere dopo cinque minuti le acciughe e, mentre si sciolgono nell'olio, scolare la pasta e versarla in padella conservando un po' di acqua di cottura. Mescolare le mafalde aggiungendo quattro cucchiai di acqua per creare una salsina densa, mescolare ancora un paio di minuti, spegnere il fuoco e aggiungere la mozzarella. Mescolare velocemente e servire subito.