lunedì 28 novembre 2011

L'UOVO DI CRACCO

Ultimamente Carlo Cracco è ovunque, reality, finti programmi di finta cucina, giornali, ecc. E' indubbiamente un grandissimo Chef, merita tutte queste attenzioni visto che pochi sono più bravi di lui in Italia secondo me. In questa sovraesposizione mediatica mi sono imbattuto in un video dove proponeva questo tuorlo fritto in una improbabile cucina con una ancor più improbabile cuciniera/conduttrice (definirla cuoca è troppo, non posso...) che provava a cucinare sotto le sue dritte, ovviamente non riuscendoci.
L'idea però mi è piaciuta molto e ho provato a farla poggiando il tuorlo su un letto di carciofi saltati. Il risultato è strepitoso, consiglio vivamente di farlo.
Ovviamente non è una ricetta vera e propria con tanto di dosi, è un gioco che ognuno può fare data la facilità della preparazione, facilità che si evince solo dopo che la si vede fare ovviamente...
Il giochino è banale: si mette il tuorlo ben coperto da pane grattato, compresa la base, a riposare in frigo per almeno un paio di ore (io l'ho lasciato 24 ore per impegno improvviso) in modo che il pane si inumidisca e si attacchi al torlo formando la panatura. Si toglie quindi il pane in eccesso con molta delicatezza e si frigge in abbondante olio caldo per un minuto, non oltre, perchè il tuorlo comincia a espandersi per il calore e rompe la crosticina.
Il risultato finale è un godurioso tuorlo morbido avvolto da una crosta croccante e saporita.
Per dovere di informazione io l'ho servito su dei carciofi saltati in padella con olio e aglio. Molto semplice ma davvero buono.

lunedì 21 novembre 2011

FOCACCIA ALLA GENOVESE E AIUTO

Questa è la mia prima focaccia alla genovese fatta con il lievito madre. Un collega venerdì mi ha regalato un pezzetto di madre (grazie Fabio!) e ho subito provato a fare la focaccia con delle dosi che più o meno avevo letto in giro, adattandole un minimo alle mie necessità. Il risultato è stato incoraggiante, ho bisogno di aggiustare un po' il tiro ma sono molto soddisfatto.
Perchè però postare la ricetta della focaccia che è ovunque sul web? Perchè la focaccia è genovese, fortemente legata alla città e alla tradizione, un cibo che aiuta chi è in cerca di conforto e proprio in questi giorni dopo l'alluvione molti hanno bisogno di conforto e soprattutto di aiuto, persone che hanno perso sotto l'acqua anche i loro sogni e le loro speranze.
Chiara è una di queste persone, sotto la furia della natura arrabbiata ha perso il suo locale, Officina di Cucina, un ristorante che era stato aperto ad agosto, nel quale erano stati riposti i suoi sogni e le sue speranze. Per aiutarla a ripartire è nata una serie di iniziative tra blogger, Chiara ha anche un blog, Tocco e Tacchi, per raccogliere gli aiuti economici di chi volesse aiutarla. Non serve dare tanto, anche poco in tanti diventa molto.
Questo è il numero di c/c per contribuire:

IBAN: IT86T0617501410000001648580
Intestato a: OFFICINA DI CUCINA S.N.C. FONDI ALLUVIONE 2011 NEGOZIO



INGREDIENTI

400 g farina
220 ml acqua
250 g lievito madre (il mio l'ho rinfrescato la sera per la mattina)
12 cucchiai olio extra vergine di oliva
sale

Impastare in planetaria il lievito con l'acqua. Quando sarà ben sciolto aggiungere una parte di farina e 6 cucchiai d'olio e continuare ad impastare. Aggiungere quindi la restante farina e il sale e porre a lievitare per 3 ore nel forno spento.
Riprendere la pasta e ripiegarla in tre su se stessa per due volte e lasciarla riposare 40 minuti. Quando avrà perso elasticità, stenderla in una teglia unta all'altezza di mezzo cm circa e lasciarla lievitare ancora 1 ora.
Riscaldare il forno a 250°.
Ungere la focaccia con il restante olio, aggiungere sale grosso e mezzo bicchiere di acqua, spargere su tutta la superficie e formare con le dita una serie di fossette molto ravvicinate e infornare per 15 minuti circa (regolarsi con il proprio forno) fino a cottura ultimata (a me piace mal cotta...)

lunedì 14 novembre 2011

CREMA COTTA

Ultima prova di piatto con lemongrass, questa volta con un dolce. Ho fatto una normale crema cotta avente come unico aromatizzante il lemongrass. Il risultato non è male, trovo che sia un gusto più adatto al salato che non al dolce ma tutto sommato è piacevole.
Se vi capitasse di provare, fatemi spere le vostre impressioni.

INGREDIENTI

300 ml latte
200 ml panna fresca
120 g zucchero
4 steli di lemongrass
10 g colla di pesce

Mettere la colla di pesce a mollo in acqua fredda per ammorbidirla.
Tagliare il lemongrass a tocchetti, metterlo in pentola con lo zucchero, la panna e latte e portare ad ebollizione mescolando. Spegnere il fuoco.
Aggiungere la colla di pesce ben strizzata e mescolare fino a che non sia perfettamente sciolta.
Mettere in stampi monoporzione o in stampi grossi e far raffreddare, poi mettere in frigo per almeno 6 ore.

lunedì 7 novembre 2011

MINISTERIALI MIGNON

Questo week end l'ho praticamente passato a cucinare con i miei figli, abbiamo impastato, fatto i biscotti, la foaccia, i grissini, il minestrone e un po' di altre buone cose. Però non avevo voglia di fotografare i piatti, non ero proprio nell'idea di riprendere niente. Ce ne siamo stati forzatamente chiusi in casa, bombardati da notizie irreali che arrivavano dalla tv e dalla rete, notizie di disastri appena successi e altri in possibile arrivo.
Quindi oggi non posto ricette, metto una foto che avevo provato a fare a un dolce che mi è stato portato da Napoli dalla zia napoletana e che mi ha colpito per semplicità e bontà. Si tratta di un cioccolatino della pasticceria Scaturchio ripieno di una crema alcolica speziata. Detto così sembra banale e molto riduttivo perchè il sapore del ripieno è incredibile, delicato e di difficile decifrazione dei sapori, l'esterno è di un sottilissimo cioccolato, non so se di loro produzion, che è davvero buono. Un dolcetto che merita di essere provato e che aumenta la mia voglia di andare a provare di persona la produzione intera della pasticceria.