Ho letto di un contest su Il Pomodoro Rosso che mi è piaciuto molto per via della scarsità di ingredienti disponibili (le sfide difficili mi piacciono parecchio...) ma soprattutto perchè mi ha ricordato di quali "mostruosità" si mangino quando si è studenti, vuoi per mancanza di tempo per cucinare, vuoi per mancanza di capacità di base, vuoi perchè il cibo è l'ultimo dei tuoi pensieri.
Da studente io ho mangiato le peggio cose, sia che le cucinassi io, sia che le consumassi a casa di amici. Tra le peggiori in assoluto ricordo un pandorino (quello di Verona, in formato merendina) farcito con del prosciutto crudo: per quanto possa essere interessante provare a creare dei contrasti nei piatti (o presunti tali) questo è la cosa peggiore che un essere umano possa ingurgitare. Giuro!
Vorrei fare un'osservazione: la ricetta dello studente vero (e fuori sede) secondo me dovrebbe contenere anche uno o due alimenti scaduti, perchè andando a rovistare nelle loro dispense e frigoriferi sicuramente qualcosa salta fuori e nessuno sarà disposto a buttare via cose che fino a qualche mese prima erano perfettamente commestibili.
Con questa ricetta partecipo quindi al contest di Cleare.
Ingredienti per 2 persone
160 g di Mafalde Corte Garofalo n° 79
120 g di mozzarella
160 g peperone
8 filetti di acciughe salate
olio extra vergine di oliva
aglio
sale
Mettere l'acqua sul fuoco.
Tagliare il peperone e la mozzarella a dadini, se le acciughe sono salate, lavarle e metterle da parte. Salare l'acqua che nel frattempo ha iniziato a bollire e buttare la pasta. In una padella mettere due cucchiai di olio e l'aglio, appena l'aglio comincia a friggere mettere il peperone e farlo cuocere a fuoco vivo. Aggiungere dopo cinque minuti le acciughe e, mentre si sciolgono nell'olio, scolare la pasta e versarla in padella conservando un po' di acqua di cottura. Mescolare le mafalde aggiungendo quattro cucchiai di acqua per creare una salsina densa, mescolare ancora un paio di minuti, spegnere il fuoco e aggiungere la mozzarella. Mescolare velocemente e servire subito.
Ad un blog con un titolo così proprio non ho saputo resistere...ho annusato aria di Liguria.. sapori di casa mia!!!
RispondiEliminaApprofitto per fare un viaggetto fra le tue pagine, vediamo cos'altro posso scoprire!!!
Un abbraccio, Fabi
Sì, Fede, secondo me vanno d'accordo. Ne è dimostrazione questa tua pasta, che sembra davvero ottima!
RispondiEliminaI tuoi racconti da studente sono raccapriccianti ah ah ah
Bello però!
Ciao! Grazie per la ricetta!!
RispondiEliminadirei proprio che vanno daccordo, soprattutto nel tuo piatto.
RispondiEliminaFabiana, grazie e benvenuta!!
RispondiEliminaViola, questo è solo uno, c'è di peggio...;-)
Eleonora, se ti ispira provalo, merita!
Caro Fede, in quei tempi ben,ben lontani, mi pare non disdegnassi tale ricetta.
RispondiEliminaL'aveva inventata quel matto di Ale???
Mitico Ale. Era il periodo di Gressoney.
Che tempi belli e positivi, e che leggerezza di spirito!!! Baci tua cugia.
Betta, sì, era una sua "creatura"!
RispondiEliminaBei tempi e bei ricordi...